lasciamo stare che ormai davanti a certi spettacoli inizio ad urlare, a battere i piedi e a strapparmi i capelli.
Poi penso….prima o poi moriranno tutti!e “torna il seren per me” come direbbe Julie Andrews in Tutti insieme appassionatamente ;)
@ugo la verità è che ci sono rimasto davvero male, mi piaceva Heath e sarà davvero strano vederlo nei panni del Joker.
@tutti guardate quello che mi lascia allibito è la faccia da culo che hanno quando vanno in televisione, li ODIO tutti.
Non riesco più ad avere mezze misure.
Sono abituata a tenermi fuori dai cori. Le voci troppo forti mi disturbano. Quindi mi tiro fuori dal frastuono dicendo che non sono d’accordo con il lamentio generale che vedo in giro (e in questo blog). Chiarisco: la situazione è drammatica e vomitevole ma vi chiedo, noi che stiamo facendo? Chi si affaccia adesso ai 30 anni deve prendere i propri spazi e non lo fa. E non solo perchè gli viene impedito. Noi siamo la generazione che emigra, che rinuncia a lottare, che se ne va, non potendo fare la “rivoluzione” come quarant’anni fa ( e ce lo stanno sempre a ricordare). Questo è profondamente ingiusto ma sta accadendo, lo stiamo facendo accadere noi. Rispetto al Vday sono favorevole nella sostanza ma ancora poco sui metodi. L’informazione è finanziata, ma non è per questo tutta corrotta. Per esperienza diretta: ci lavorano molti professionisti in gamba che ogni giorno ragionano e lottano per pubblicare e raccontare la verità di questo paese.
Da che ho memoria ho sempre lottato per difendere le mie idee, ho iniziato a farlo alle scuole medie riuscendo a farmi vedere di cattivo occhio sin da allora. L’ho fatto in seguito sia al liceo, sia fuori casa, sia all’oratorio del paese.
A volte le ho anche prese.
Sono cresciuto usando la testa e cercando di non abbracciare mai l’opinione pubblica, che fosse di destra o di sinistra.
Ho cercato sempre di non farmi troppo coinvolgere dalle ideologie e di cercare la via migliore per mondo più umano, perchè ho sempre pensato che un mondo migliore potesse esistere.
All’università ero l’unico a fare discorsi da lucido nelle salette di architettura, e chi le ha mai frequentate sa che il grado di cazzeggio di quei posti è quasi infinito.
Perchè ci credevo.
Non credevo nella polita, ma nelle persone, pensavo che si potesse ottenere qualcosa lottando. E c’ho sbattuto la testa un sacco di volte. Sempre. Perchè sono un testardo ed un idealista.
Uso il passato perchè ora temo di non crederci più.
Le poche persone che sanno usare la testa cercano di sensibilizzare e di informare un popolo che mai così bue è stato, come in questi ultimi decenni.
Siamo molli, flaccidi come solo delle generazioni cresciute nella bambagia possono esserlo. Vogliamo il nostro benessere, ma solo il nostro. Non il tuo, il mio.
Ci hanno formato, educato, allevato perchè diventassimo insensibili o nella migliore delle ipotesi inconcludenti, rinunciatari plasmabili.
L’hanno fatto attraverso la stessa società che hanno deciso di darci. Se una testa di alza, un migliaio si abbassano.
Se una voce ci dice in che merda viviamo, altre cento ci fanno notare che la merda dei vicini è ancora più merda, e che tutto sommato non è vero che la nostra è merda, al più potrebbe essere fango.
Stiamo tutti attenti a non rompere il vaso e nessuno che abbia il coraggio di dire che il vaso non c’è.
Eppure andiamo in piazza per protestare per il calcio, per la spazzatura, per le azioni che crollano.
Sai cosa ha fottuto il nostro mondo? L’idea che al di fuori della nostra propietà privata tutto può andare in malora.
Preso atto di questo una persona che può fare? Può darsi fuoco per sensibilizzare l’opinione pubblica? Cosa che durerebbe il tempo di un prossimo scandalo calcio.
Non credo più agli Italiani, non credo più in questa nazione, per questo voglio andarmene, perchè voglio smetterla di incazzarmi tutte le volte che vedo uno dei loro faccioni in televisione piangere miseria per il loro destino. Mentre alcuni di loro sono indagati e alcuni adirittura condannati. Non voglio più vivere in un mondo in cui una persona può spendere mille euro per comperare un cappottino al cane e tu devi cercare di risparmiare sul cibo che mangi.
Sono stanco di perdere battaglie. E non voglio nemmeno diventare uno di loro, uno del popolo bue.
La verità è che non so che fare. La mia volontà è allo sbando ed è incredula. Incredula di come tutto questo sia potuto succedere.
E in ogni caso è un discorso moooolto lungo e moooolto serio che va oltre le intenzioni di questo blog e di questo fumetto.
Bah che discorso qualunquista che ho fatto, peggio di Volo.
Mi inviti a risponderti qui e lo farò. Trovo ingiusto e profondamente sbagliato rinunciare alla quotidiana lotta per un paese, un presente e un futuro migliori.
Io non sono rinunciataria e personalmente cerco ogni giorno di cambiare le cose che mi riguardano. In alcuni casi ci riesco in altri mi arrabbio e aspetto l’occasione migliore. A differenza della visione nichilista che hai espresso, io non riesco proprio a mandare a fanculo questo paese. Ma sento in modo davvero pressante il ruolo che la nostra generazione ha. Mi sembra assurdo non scendere in massa per strada. Ho fatto assemblee, ho urlato, ho occupato, mi sono battuta. Risultato? Forse nullo ma continuo a battermi. La sola cosa oltre alle tante dette che mi fa incazzare è che NOI per primi facciamo finta di niente. Non può essere solo il benessere ad aver prodotto questo. E’ adesso il nostro tempo per agire, per prendersi il compito e il ruolo che ci spetta e cambiare questa società. E i miei coetanei che fanno? Niente, si lamentano. Il tragico è che saremo noi e solo noi la generazione fregata. O almeno la prima, tra quelle fregate che seguiranno.
@ Lui: Che posso dire … qui nella provincia più sperduta non c’è neanche da lottare: si vive nel deserto; qualunque cosa non esiste o è una imitazione più piccola e limitata delle parti più avanzate del paese. Anche a livello culturale, deserto più assoluto.
Mi dispiace leggere righe scritte con tanta amarezza, spero che le cose quest’anno ti vadano meglio (ed a me pure). Il sostenere sempre le proprie posizioni comunque fa sempre onore e lascia pulita la coscienza.
Forse bisognerebbe considerare anche l’altro lato della medaglia: guardare ai decenni precedenti e dire “Però un tempo succedeva così ed ora non più, ora è più sicuro/ci stiamo più attenti/non si potrebbe più perchè c’è maggiore coscienza/ecc.”.
Saluti.
G.Moeri
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Ma il televisore è una vittima, è costretto a ripetere senza modifiche tutte le soperchierie trasmesse dalle emittenti :-O
chissà cosa ne pensa Z del povero Heath.
Nulla da eccepire alla strip la televisione italiana è così. Basta comprare un lettore dvd e ti guardi quello che vuoi.
Anche a me succede così
quando vedo il Tiggì …
ma io proporrei una ribellione del popolo italiano per riformare un po’…vediamo…diciamo…tutto il sistema?!
ahhh, la fantasia non ha confini! :D
Ma il volume di Zorflick e’ finito?? Me tapino proprio oggi che volevo fare degli acquisti :(
L’informazione in Italia è arrivata alla frutta.
I tg sono vergognosi e i progammi di politica servili.
Il giornalismo è morto nella maggior parte dei casi, negli altri in agonia!!
Si salvano in pochi; forse solo Report.
25 aprile 2008: V2 day
è un istinto che conosco…
e basta, sennò dove ci giochi la PS3???
ahah :-D ti giuro che vorrei anch’io certe volte arrivare di calcio volante sulla tv!
M i associo, non se ne può più!
lasciamo stare che ormai davanti a certi spettacoli inizio ad urlare, a battere i piedi e a strapparmi i capelli.
Poi penso….prima o poi moriranno tutti!e “torna il seren per me” come direbbe Julie Andrews in Tutti insieme appassionatamente ;)
tutti in piazza il 25 aprile per il V-DAY contro l’informazione amministrata dallo Stato :D
@ugo la verità è che ci sono rimasto davvero male, mi piaceva Heath e sarà davvero strano vederlo nei panni del Joker.
@tutti guardate quello che mi lascia allibito è la faccia da culo che hanno quando vanno in televisione, li ODIO tutti.
Non riesco più ad avere mezze misure.
Tra l’altro solo a me o anche a tutti voi il blog è diventato più lento nei caricamenti?
Sono abituata a tenermi fuori dai cori. Le voci troppo forti mi disturbano. Quindi mi tiro fuori dal frastuono dicendo che non sono d’accordo con il lamentio generale che vedo in giro (e in questo blog). Chiarisco: la situazione è drammatica e vomitevole ma vi chiedo, noi che stiamo facendo? Chi si affaccia adesso ai 30 anni deve prendere i propri spazi e non lo fa. E non solo perchè gli viene impedito. Noi siamo la generazione che emigra, che rinuncia a lottare, che se ne va, non potendo fare la “rivoluzione” come quarant’anni fa ( e ce lo stanno sempre a ricordare). Questo è profondamente ingiusto ma sta accadendo, lo stiamo facendo accadere noi. Rispetto al Vday sono favorevole nella sostanza ma ancora poco sui metodi. L’informazione è finanziata, ma non è per questo tutta corrotta. Per esperienza diretta: ci lavorano molti professionisti in gamba che ogni giorno ragionano e lottano per pubblicare e raccontare la verità di questo paese.
Jillian attenta che parto con un discorso serio.
Da che ho memoria ho sempre lottato per difendere le mie idee, ho iniziato a farlo alle scuole medie riuscendo a farmi vedere di cattivo occhio sin da allora. L’ho fatto in seguito sia al liceo, sia fuori casa, sia all’oratorio del paese.
A volte le ho anche prese.
Sono cresciuto usando la testa e cercando di non abbracciare mai l’opinione pubblica, che fosse di destra o di sinistra.
Ho cercato sempre di non farmi troppo coinvolgere dalle ideologie e di cercare la via migliore per mondo più umano, perchè ho sempre pensato che un mondo migliore potesse esistere.
All’università ero l’unico a fare discorsi da lucido nelle salette di architettura, e chi le ha mai frequentate sa che il grado di cazzeggio di quei posti è quasi infinito.
Perchè ci credevo.
Non credevo nella polita, ma nelle persone, pensavo che si potesse ottenere qualcosa lottando. E c’ho sbattuto la testa un sacco di volte. Sempre. Perchè sono un testardo ed un idealista.
Uso il passato perchè ora temo di non crederci più.
Le poche persone che sanno usare la testa cercano di sensibilizzare e di informare un popolo che mai così bue è stato, come in questi ultimi decenni.
Siamo molli, flaccidi come solo delle generazioni cresciute nella bambagia possono esserlo. Vogliamo il nostro benessere, ma solo il nostro. Non il tuo, il mio.
Ci hanno formato, educato, allevato perchè diventassimo insensibili o nella migliore delle ipotesi inconcludenti, rinunciatari plasmabili.
L’hanno fatto attraverso la stessa società che hanno deciso di darci. Se una testa di alza, un migliaio si abbassano.
Se una voce ci dice in che merda viviamo, altre cento ci fanno notare che la merda dei vicini è ancora più merda, e che tutto sommato non è vero che la nostra è merda, al più potrebbe essere fango.
Stiamo tutti attenti a non rompere il vaso e nessuno che abbia il coraggio di dire che il vaso non c’è.
Eppure andiamo in piazza per protestare per il calcio, per la spazzatura, per le azioni che crollano.
Sai cosa ha fottuto il nostro mondo? L’idea che al di fuori della nostra propietà privata tutto può andare in malora.
Preso atto di questo una persona che può fare? Può darsi fuoco per sensibilizzare l’opinione pubblica? Cosa che durerebbe il tempo di un prossimo scandalo calcio.
Non credo più agli Italiani, non credo più in questa nazione, per questo voglio andarmene, perchè voglio smetterla di incazzarmi tutte le volte che vedo uno dei loro faccioni in televisione piangere miseria per il loro destino. Mentre alcuni di loro sono indagati e alcuni adirittura condannati. Non voglio più vivere in un mondo in cui una persona può spendere mille euro per comperare un cappottino al cane e tu devi cercare di risparmiare sul cibo che mangi.
Sono stanco di perdere battaglie. E non voglio nemmeno diventare uno di loro, uno del popolo bue.
La verità è che non so che fare. La mia volontà è allo sbando ed è incredula. Incredula di come tutto questo sia potuto succedere.
E in ogni caso è un discorso moooolto lungo e moooolto serio che va oltre le intenzioni di questo blog e di questo fumetto.
Bah che discorso qualunquista che ho fatto, peggio di Volo.
qualunquista, forse, ma lo condivido in pieno :)
Mi inviti a risponderti qui e lo farò. Trovo ingiusto e profondamente sbagliato rinunciare alla quotidiana lotta per un paese, un presente e un futuro migliori.
Io non sono rinunciataria e personalmente cerco ogni giorno di cambiare le cose che mi riguardano. In alcuni casi ci riesco in altri mi arrabbio e aspetto l’occasione migliore. A differenza della visione nichilista che hai espresso, io non riesco proprio a mandare a fanculo questo paese. Ma sento in modo davvero pressante il ruolo che la nostra generazione ha. Mi sembra assurdo non scendere in massa per strada. Ho fatto assemblee, ho urlato, ho occupato, mi sono battuta. Risultato? Forse nullo ma continuo a battermi. La sola cosa oltre alle tante dette che mi fa incazzare è che NOI per primi facciamo finta di niente. Non può essere solo il benessere ad aver prodotto questo. E’ adesso il nostro tempo per agire, per prendersi il compito e il ruolo che ci spetta e cambiare questa società. E i miei coetanei che fanno? Niente, si lamentano. Il tragico è che saremo noi e solo noi la generazione fregata. O almeno la prima, tra quelle fregate che seguiranno.
Ho bisogno di bere……pesantemente :P
@Lui: pure a te il blog va lento….io pensavo fosse splinder a dare di matto
@ Lui: Che posso dire … qui nella provincia più sperduta non c’è neanche da lottare: si vive nel deserto; qualunque cosa non esiste o è una imitazione più piccola e limitata delle parti più avanzate del paese. Anche a livello culturale, deserto più assoluto.
Mi dispiace leggere righe scritte con tanta amarezza, spero che le cose quest’anno ti vadano meglio (ed a me pure). Il sostenere sempre le proprie posizioni comunque fa sempre onore e lascia pulita la coscienza.
Forse bisognerebbe considerare anche l’altro lato della medaglia: guardare ai decenni precedenti e dire “Però un tempo succedeva così ed ora non più, ora è più sicuro/ci stiamo più attenti/non si potrebbe più perchè c’è maggiore coscienza/ecc.”.
Saluti.
G.Moeri
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